Il progetto SWIM nasce per il monitoraggio satellitare e al suolo della qualità delle acque di balneazione. Il progetto è finanziato dalla regione Puglia e sviluppato dall'Università della Basilicata e dal Politecnico di Milano L'attività balneare è un’attrattiva turistica cardine per le località costiere nel periodo da Maggio a Ottobre. La garanzia di una balneazione in acque non inquinate riveste un ruolo altrettanto fondamentale nell'attività turistica. Tale garanzia è compromessa da eventi brevi e intensi quali i classici temporali estivi, che sollecitano le reti di fognatura di molte cittadine rivierasche provocando sversamenti di acque ricche di solidi sospesi nei corpi recettori, proprio nel periodo della stagione balneare. Il verificarsi di questi scarichi accidentali, che producono una visiva torbidità delle acque e non sempre un superamento dei parametri di legge della balneabilità, è sempre causa di dibattito e tensione, tra l'ente gestore della fognatura nera, le amministrazioni comunali rivierasche, responsabili del reticolo delle acque bianche e i vari portatori di interesse.Tali sversamenti sono dovuti a diverse ragioni quali: l'obsolescenza dei sistemi fognari, l'elevata fluttuazione delle utenze stagionali, le conformazioni morfologiche e topografiche spesso difficili dei centri urbani, ma soprattutto per una quasi assenza di controllo e regimazione delle acque di prima pioggia, aspetto quest'ultimo che sorprendentemente interessa anche quelle località che hanno un sistema separato di fognatura. Il progetto SWIM (Safe Water Innovative Monitoring) a cui MMI s.r.l. ha preso parte assieme al Politecnico di Milano per il triennio 2019-2021 propone un monitoraggio in continuo degli specchi d’acqua utilizzando dati satellitari e un confronto tra la precipitazione meteorica registrata e la capacità di smaltimento degli scaricatori del sistema fognario. I casi studio individuati sono cinque località rappresentative di sbocco a mare e di fognature lungo la costa pugliese.