La simulazione degli afflussi ai laghi alpini ad uso plurimo per la gestione della politica di regolazione.
Corbari, C., Ravazzani, G., Mancini, M. (2007)
Rivista: Atti del Convegno Approvvigionamento e Distribuzione Idrica: Esperienza, Ricerca ed Innovazione, Ferrara 28-29 Giugno 2007, ISBN 978-88-607414-7-9.
Tipo pubblicazione: Convegno
Il sistema montuoso alpino è caratterizzato dalla presenza di numerosi laghi regolati sia di origine naturale che artificiale. Il loro ruolo risulta fondamentale per la riduzione della pericolosità delle piene fluviali e per la produzione di energia. I laghi alpini costituiscono, inoltre, una importante riserva idrica per il mantenimento del deflusso minimo vitale e per scopi irrigui. Di fronte ad un utilizzo plurimo dei laghi è necessaria la pianificazione di una politica di regolazione ottimale e l’implementazione di sistemi di supporto alle decisioni per la gestione in tempo reale della regolazione. Per questo ultimo scopo viene richiesta la previsione degli afflussi al lago su un orizzonte temporale sufficientemente elevato. L’uso di modelli matematici viene incontro a tale esigenza.
Negli ultimi anni sono stati sviluppati sofisticati modelli idrologici con un approccio spazialmente distribuito per la simulazione e la previsione del bilancio idrico del suolo e delle portate nei corsi d’acqua sia durante eventi di piena che in periodi di magra. In questo lavoro viene presentato un modello idrologico distribuito utilizzato per la simulazione in continuo degli afflussi ai laghi alpini regolati per una gestione operativa in tempo reale; vengono considerati processi come la fusione e l’accumulo della neve, il bilancio idrico del suolo, la propagazione della portata superficiale e ipodermica. Per la modellazione del processo di infiltrazione e di formazione dei deflussi superficiali è stata sviluppata un’estensione del noto metodo SCS-CN che permette la simulazione in continuo dell’umidità del suolo. Il modello è stato verificato confrontando i risultati simulati a scala oraria con gli afflussi osservati in ingresso al Lago Maggiore per 4 anni (2000-2003); sono state considerate anche le portate nei tre sottobacini più importanti, quali Toce, Ticino e Maggia. Questo lavoro è parte del progetto TwoLe-A, finanziato dalla Fondazione Cariplo, per lo sviluppo di un sistema per la gestione in tempo reale della regolazione del Lago Maggiore.
Il sistema montuoso alpino è caratterizzato dalla presenza di numerosi laghi regolati sia di origine naturale che artificiale. Il loro ruolo risulta fondamentale per la riduzione della pericolosità delle piene fluviali e per la produzione di energia. I laghi alpini costituiscono, inoltre, una importante riserva idrica per il mantenimento del deflusso minimo vitale e per scopi irrigui. Di fronte ad un utilizzo plurimo dei laghi è necessaria la pianificazione di una politica di regolazione ottimale e l’implementazione di sistemi di supporto alle decisioni per la gestione in tempo reale della regolazione. Per questo ultimo scopo viene richiesta la previsione degli afflussi al lago su un orizzonte temporale sufficientemente elevato. L’uso di modelli matematici viene incontro a tale esigenza.
Negli ultimi anni sono stati sviluppati sofisticati modelli idrologici con un approccio spazialmente distribuito per la simulazione e la previsione del bilancio idrico del suolo e delle portate nei corsi d’acqua sia durante eventi di piena che in periodi di magra. In questo lavoro viene presentato un modello idrologico distribuito utilizzato per la simulazione in continuo degli afflussi ai laghi alpini regolati per una gestione operativa in tempo reale; vengono considerati processi come la fusione e l’accumulo della neve, il bilancio idrico del suolo, la propagazione della portata superficiale e ipodermica. Per la modellazione del processo di infiltrazione e di formazione dei deflussi superficiali è stata sviluppata un’estensione del noto metodo SCS-CN che permette la simulazione in continuo dell’umidità del suolo. Il modello è stato verificato confrontando i risultati simulati a scala oraria con gli afflussi osservati in ingresso al Lago Maggiore per 4 anni (2000-2003); sono state considerate anche le portate nei tre sottobacini più importanti, quali Toce, Ticino e Maggia. Questo lavoro è parte del progetto TwoLe-A, finanziato dalla Fondazione Cariplo, per lo sviluppo di un sistema per la gestione in tempo reale della regolazione del Lago Maggiore.